Comunicato del vescovo Pizziolo
Il mattino di lunedì 2 marzo il vescovo Corrado ha aggiornato le disposizioni in merito alle celebrazioni liturgiche fino all'8 marzo. Ecco il comunicato.
Come probabilmente è ormai già noto a tutti, a motivo della diffusione del Coronavirus, le restrizioni prese la scorsa settimana sono state prolungate - per le tre regioni di Lombardia, Veneto e Emilia Romagna - fino all’8 marzo.
Il decreto firmato dal Presidente del consiglio e dal Ministro della sanità è arrivato nella tarda serata di ieri sera. Oggi pomeriggio alle 15 ci sarà una riunione straordinaria della CET per un aggiornamento sulla situazione e per prendere, nella misura del possibile,orientamenti comuni.
Per il momento l’ indicazione che ho dato ai vicari foranei da diffondere a tutti i sacerdoti è di muoverci in questo modo:
A) le messe feriali possiamo celebrarle come già indicato.
B) per quanto riguarda l’amministrazione dei sacramenti, ritengo senz’altro che sia possibile celebrare il sacramento della riconciliazione. Lo dico, perché, avendo accennato genericamente a “sospendere i sacramenti”, qualcuno aveva inteso che anche questo fosse escluso.
Suggerisco tuttavia l’opportunità di celebrarlo in chiesa o in un luogo dove sia possibile mantenere una ragionevole e prudente distanza tra confessore e penitente.
C) per la celebrazione delle esequie (e dei matrimoni), è uscita, successivamente all’indicazione che ho inviato lunedì scorso, una precisazione da parte dei funzionari della regione. Essa dice testualmente:
“Non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni ed esequie, civili e religiose, a condizione di permettere la partecipazione ai soli familiari”.
Pertanto se qualcuno ritiene opportuno seguire questa forma invece di quella indicata lunedì scorso, può farlo senza particolari problemi, avendo cura, tuttavia, di chiedere che sull’epigrafe sia chiaramente indicato che la partecipazione è limitata ai soli familiari.
E, magari, suggerendo che la gente si distribuisca nella chiesa (specialmente se è grande) mantenendo una certa distanza gli uni rispetto agli altri.
Se, invece, a motivo di una presunta partecipazione numerosa o semplicemente per non far differenze rispetto a quanto attuato la scorsa settimana, si preferisce continuare nel modo da me indicato lunedì scorso, ritengo che sia pienamente legittimo farlo;
D) per le celebrazioni festive di sabato e domenica prossima (7-8 marzo) chiedo la pazienza di attendere indicazioni più precise.
Scusandomi per non poter essere più esauriente, vi saluto cordialmente e auguro ogni bene nel Signore.
+ Corrado, vescovo
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